21 maggio 2024 - Articolo

“Coltivare un’innovazione etica: tecnologia e AI per l’umanità nell’era digitale per un futuro sostenibile”

L’incontro nell’ambito del programma “Sostegno ai giovani: il futuro delle opportunità”, voluto da Francesco Tavassi

Fabio De Felice è stato ospite al Rotary Club Napoli Nord presieduto da Francesco Tavassi, con l’intervento dal titolo “Coltivare un’innovazione etica: tecnologia e intelligenza artificiale al servizio dell’umanità nell’era digitale per un futuro sostenibile”

È questo il tema della riflessione che lunedì 20 maggio all’Hotel Excelsior di Napoli Fabio De Felice ha proposto ai soci e agli ospiti del Rotary Club Napoli Nord. L’intervento di De Felice ha preso le mosse dal volume “Il Mondo Nuovissimo”, del quale De Felice è autore insieme con Roberto Race.

L’incontro si colloca nell’ambito del programma “Sostegno ai giovani: il futuro delle opportunità”, voluto da Francesco Tavassi, che è anche presidente di Temi Spa-Gls Napoli e socio promotore della Fondazione Merita Meridione-Italia. 

Fabio De Felice è professore di Ingegneria all’Università degli Studi di Napoli Parthenope e fondatore di Protom. È componente della task force Digitalization del B20, il Business Forum del G20. È autore di numerose pubblicazioni sulle sfide della digital transformation.

Il filo del ragionamento del docente e imprenditore partirà dalla valutazione dell’impatto che l’intelligenza artificiale ha su svariati aspetti dell’esistenza umana, individuale e collettiva: dall’arte all’innamoramento, dalla globalizzazione all’economia circolare.

In questo senso, il futuro tecnologico deve essere progettato come sostenibile per il benessere umano, inteso nella sua totalità: dall’equilibrio psicologico, alla relazione con l’ambiente fino alle condizioni economiche e sociali. Perché sia così, è necessario rigettare il soluzionismo tecnologico, che assegna alla tecnologia poteri simil-magici, così come la tecnofobia, che imputa al prodotto conseguenze dannose, originate invece dall’insipienza o malafede di chi lo utilizza. Ecco, dunque, che una siffatta innovazione ci domanda di ripensare il ruolo dell’etica, per contemperare con la giustizia sociale le nuove forme del sapere/potere della realtà tecnologica, e per scongiurare orizzonti come il colonialismo digitale e il futuro senza lavoro.

«È fondamentale avere una governance mondiale dell’Intelligenza Artificiale. È impossibile pensare di poter legiferare da un solo punto di vista su un processo che è globale per definizione. Questo può avvenire, tuttavia, se si prende consapevolezza del fatto che l’Intelligenza Artificiale è una grandissima opportunità per potenziare la risposta dell’umanità alle sfide che è chiamata ad affrontare, ma bisogna farlo con la lente dell’etica». Lo ha dichiarato Fabio De Felice

«Oggi gli Stati Uniti fanno un investimento in Intelligenza Artificiale di circa 80 miliardi, la Cina di circa 60. L’Europa di 5 miliardi». – spiega Fabio De Felice – Le istituzioni europee dovrebbero, a mio parere, stabilire di aumentare questi investimenti così da renderci attori più significativi. Ma se l’Europa pensa che aumentando gli investimenti possa concorrere alla gara per lo sviluppo degli algoritmi, la battaglia è persa».

«Invece», suggerisce in conclusione De Felice, «sulla parte dei contenuti e di come indirizzarli, noi possiamo giocare una partita importante e avere un ruolo centrale. Gli investimenti vanno dunque diretti sul cosiddetto “use case”, cioè sul migliore utilizzo dell’AI. In questo senso, ritengo che, come Italia ed Europa, abbiamo da insegnare ai grandi plutocrati della Rete».

Rassegna Stampa

 

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