Il Rotary Club Napoli Est in interclub con il Club Napoli Nord celebra l’impegno e il sacrificio dei Magistrati.
Un dialogo illuminante sul ruolo della magistratura nella guerra senza quartiere contro la criminalità organizzata ma soprattutto una conversazione che mette al centro la figura del magistrato come eroe moderno, spesso pronto al sacrificio per perseguire quell’obiettivo di Giustizia che lo Stato nella sua accezione più nobile deve garantire. C’è tutto questo in “Servitori dello Stato”, serata organizzata dal Rotary Club Napoli Est, Presidente Angelo Coviello, cui ha aderito in interclub l’omonimo di Napoli Nord, guidato da Francesco Tavassi, che si terrà il 23 aprile 2024 all’Hotel Vesuvio in via Partenope 45 (Napoli) a partire dalle ore 20.
L’evento è patrocinato della Fondazione Antonino Caponnetto, Ente che continua a promuovere i valori di impegno civile e lotta alla criminalità organizzata. Al centro dell’incontro ci saranno le testimonianze di due magistrati emblema della lotta alle mafie e alla criminalità organizzata: Catello Maresca e Cesare Sirignano.
“Catello Maresca, noto per il suo ruolo determinante nella lotta al clan dei Casalesi e nella cattura dell’ultimo capoclan Michele Zagaria, è un esempio di coraggio e integrità. La sua lotta contro la camorra e il suo contributo intellettuale alla comprensione dei legami tra criminalità organizzata e tessuto sociale ne fanno una figura di spicco nel panorama giudiziario italiano. Cesare Sirignano è ritenuto uno dei pilastri della Dda di Napoli ed è da ritenersi un protagonista della lotta alla camorra campana, contribuendo in maniera determinante a disarticolare il clan dei Casalesi ponendo fine a lunghe latitanze come quella di Antonio Iovine, di cui poi ha gestito la collaborazione con la giustizia, e di Giuseppe Setola e del suo commando, interrompendo la scia di sangue della stagione stragista messa in atto nel 2008. Egli si distingue per la sua dedizione alla giustizia e per l’impegno nella diffusione dei valori di legalità, rappresentando un faro di speranza e un modello da seguire” – spiega Angelo Coviello – principale promotore dell’iniziativa, che aggiunge: “Il recente pentimento di un camorrista, Francesco Schiavone (detto Sandokan), come rivelato da Cronache di Caserta, segna un punto di svolta fondamentale nella lotta alla criminalità organizzata da un lato ma dall’altro riafferma il ruolo fondamentale della Magistratura nel nostro sistema di giustizia. Mediante la serata dedicata “Servitori di Stato”, vogliamo omaggiare e dare voce a coloro che, come i magistrati Maresca e Sirignano, rappresentano la frontiera avanzata di questa battaglia, testimoniando il loro impegno a favore di una società più giusta ed equa, spesso mettendo a rischio sé stessi”.
Al tavolo dei Relatori, oltre i due magistrati siederanno il Presidente del Rotary Club di Napoli Est, Angelo Coviello, promotore dell’iniziativa anche nella veste di Coordinatore del Gruppo dei Club Partenopei e il Presidente del Rotary Club Napoli Nord, Francesco Tavassi, che ha aderito pienamente in interclub a questa iniziativa. Porterà i suoi saluti il Governatore del Distretto Rotary 2101, Ugo Oliviero, sottolineando l’importanza dell’impegno civico e istituzionale della Magistratura. Il Presidente rotariano, Coviello, che esprime il suo pensiero: “Il sacrificio personale e professionale che i magistrati compiono quotidianamente per la giustizia riflette profondamente i valori rotariani di servizio nella integrità e nella leadership. Questo impegno incondizionato verso il bene comune e la costruzione di una comunità più etica e giusta è in piena sintonia con l’ideale rotariano che incoraggia ogni socio a vivere secondo il principio di “Dare di sé prima di pensare a sé”. “Servitori dello Stato”, pertanto, non è solo un tributo a questi eroi della giustizia ma anche un promemoria del valore intrinseco di tali sacrifici, che risuonano con la missione e i valori del Rotary che sono il promuovere la pace e sostenere mediante la sua leadership l’etica comportamentale dell’Uomo, mettendo al servizio della comunità le proprie competenze tese al più alto senso dell’educazione civile”.
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